IBISCO

Tutti conosciamo la bellezza dei fiori di ibisco, leggiadre campanule dai petali translucidi e delicatissimi. Il fiore di ibisco difficilmente vive più di un giorno, ma la pianta in buone condizioni continua a regalare nuovi boccioli a tortiglione che si fanno largo tra quelli sfioriti. L’Hibiscus appartiene alla famiglia delle Malvacee e conta oltre 400 specie. Questo arbusto generoso dalle foglie ovali o lanceolate a margine dentato o ondulato può raggiungere un’altezza di 5 metri. Le infiorescenze toccano tantissimi colori, dal rosa pallido dell’Hibiscus militaris al rosa intenso, il rosso, il giallo e l’arancione dell’Hibiscus moscheoutos in arbusti che adornano i giardini delle aree tropicali e temperate del nostro pianeta e rappresentano l’ornamento delle fanciulle polinesiane che lo portano all’orecchio. Interessante sapere che l’ibisco nelle numerose varietà dell’Hibiscus syriacus presenta diverse gradazioni di colore che vanno dal rosa pallido, al lilla al viola. Questa tipologia è in grado di resistere anche ad inverni rigidi, per poi fiorire ogni anno in primavera condizione che i suoi rami vengano potati generosamente per regolarne la crescita.
Alcune parti dei fiori sono usati per preparare una bevanda molto popolare in Egitto, il kardadè. Le foglie di ibisco sono state utilizzate nell’alimentazione umana già dal 1600 per la preparazione di insalate e i calici di ibisco in alcune cucine sudtropicali accompagnano le portate principali come da noi avviene per i fiori di zucca. L’ibisco è utilizzato anche per prepare marmellate, spezie, zuppe e salse.
La medicina cinese conosce le potenzialità curative dell’ibisco, per le sue proprietà anti-infiammatorie e favorenti il microcircolo e la impiega generosamente nelle patologie cardiocircolatorie. In aggiunta alla sua funzione anti-infiammatoria, la varietà Hibiscus sabdariffa ha dimostrato in corposi studi scientifici recenti di possedere notevoli funzioni anti-VEGF, cioè agisce come inibitore dell’angiogenesi, meccansismo determinante nell’eziologia della maculopatia di tipo essudativo.
I calici di ibisco contengono acido ascorbico (vitamina C), tiamina (B1), riboflavina (B2), niacina (B3), e beta-carotene (precursore della vitamina A), insieme a calcio, magnesio, potassio, sodio, ferro e zinco. I principali componenti bioattivi terapeutici dei calici di ibisco sono i polisaccaridi, gli acidi organici e fenolici e i flavonoidi, soprattutto le antocianine che conferiscono capacità antiossidanti e anti-infiammatorie.

Utilizzato nella formulazione dei prodotti: Pinelli Macula Project® PLUS